Aprire una palestra? Meglio una fitness boutique – tre motivi

Cos'è una fitness boutique? I 3 motivi perché potrebbe valere la pena aprire questo tipo di centro fitness e una guida completa.

mercoledì,   |   Reading time: 11 min

Aprire una palestra? Meglio una Fitness Boutique

In questo articolo cercheremo di spiegare il concetto di fitness boutique. Inoltre, proporremo 3 motivi per i quali, se hai un’attività fitness, potresti volerti specializzare e riconvertire i tuoi spazi. Lo stesso vale se stai pensando di aprire una palestra: meglio focalizzarsi sulle fitness boutique. Ma perché ti chiederai. Continua a leggere e scopri se vale la pena anche per te diventare una fitness boutique. 

Leggi l’articolo in forma integrale o scegli la parte che ti interessa, ecco la struttura dei paragrafi

  • Fitness Boutique vs Palestra 
  • Perché le fitness boutique continueranno a crescere:
    • 1 Esperienza, crisi & polarizzazione
    • 2 Categorie protette & prevenzione 
      3 Margini & nuovo e-panorama competitivo
  • Scarica la guida

Fitness Boutique vs Palestra 

Una generica palestra ha di solito una sala pesi e un solo corso di gruppo. Al contrario, una fitness boutique, può non avere una sala pesi ma ha diversi spazi per lezioni di gruppo.

La principale differenza tra i due concetti sta infatti nel fatto che una fitness boutique punta sui gruppi. In pratica, fa leva sul senso di appartenenza al gruppo come fonte di attrazione e fidelizzazione dell’abbonato. E i risultati si vedono: nel periodo 2013-2017 l’aumento stimato delle boutique è stato del 121%. Mentre le strutture tradizionali hanno segnato un +15%. Per non parlare dei tassi di fidelizzazione più alti della prima categoria. Già questo dovrebbe averti convinto a non aprire una palestra ma piuttosto una fitness boutique. Ma andiamo a vedere perché, anche nell’attuale panorama, questa categoria ha un futuro più promettente rispetto alle strutture tradizionali.

Ragione 1 – Esperienza, crisi & polarizzazione

Esperienza più personalizzata

Nel settore del fitness ci sono due ragioni principali che hanno sostenuto l’aumento delle boutique. La prima ha a che fare con l’esperienza utente. Frequentando corsi di discipline specializzate l’abbonato vede più risultati. Inoltre, essendo più seguito si sente speciale e parte di un gruppo. In poche parole questo rafforza il legame dell’individuo con l’attività stessa, rendendolo meno propenso ad abbandonarla. 

Proprio per questo le attività di gruppo come HIIT, yoga, Pilates e personal training si sono posizionate tra i primi trend del settore negli ultimi anni (l’articolo a riguardo). Altresì proprio per questo, sono queste attività che, recentemente, si sono reinventate passando ad offrire corsi online. Avrebbero potuto morire nell’impossibilità di assembramento durante il lockdown. Ma non è così. Esse sono riuscite a servire un mercato che ha continuato a richiedere un alto livello di personalizzazione dell’allenamento. Anche in Lockdown.

Alcuni obietteranno che nei corsi online non c’è un vero senso di appartenenza. Dipende. Non c’è un forte senso di appartenenza né interazione con corsi on demand o con corsi in diretta streaming di massa (1 istruttore e 1000 partecipanti). Ma non è così per le fitness boutique, dato che i numeri dei partecipanti dei corsi sono più ridotti.

Infatti sono proprio le fitness boutique che hanno potuto mantenere costi più alti anche per l’esperienza online. Il cambiamento del fitness in ibrido (che trattiamo qua) non è estraneo a una segmentazione interna. Questo significa che ci sono utenti che cercano esperienze più personalizzate ed altri che preferiscono un video registrato. E le implicazioni sono chiare: personalizzato= prezzo più alto. Pertanto, aprire una fitness boutique è normalmente più lucrativo rispetto all’aprire una palestra.

Crisi e polarizzazione del mercato del fitness

A questo punto, credo sia vitale notare che il boom delle fitness boutique è legato proprio al post-ultima crisi finanziaria. La crisi non ha fatto altro che incrementare la polarizzazione del mercato.

Questo trend è infatti andato di pari passo all’aumento delle catene low cost (all’altro lato dello spettro) o franchising. Questi due attori sono spesso riusciti a rilevare attività che si sono trovate a dover chiudere. Ovviamente, forti di riserve di capitali più ampi per l’investimento. Essi, competendo aggressivamente sui prezzi grazie a volume e margini più bassi per utente, hanno potuto vincere molti clienti.

A mio avviso, vedremo molti degli utenti meno fidelizzati che non vorranno 10-20 euro mensili extra di abbonamento per una palestra di piccole dimensioni – mezza malandata – e che si rivolgeranno quindi a catene. Per questo digitalizzare la propria attività e introdurre concetti di allenamento innovativi – sono due pilastri per sopravvivere nel mercato. Lo stesso tema viene trattato da ISPO che ne parla in questo articolo.

Pertanto, se proprio sei convinto di aprire una palestra e non una boutique, cerca di integrare almeno parzialmente corsi di gruppo e discipline chiave. Alla fine, sono le lezioni di gruppo che hanno fatto da motore di crescita, nel fitness, post-ultima-crisi. Per esempio puoi cominciare a aggiungere queste discipline in forma virtuale! Lezioni online in 10 minuti.

Ragione 2 – categorie protette & prevenzione 

Proprio per il virus ci sarà – probabilmente – un aumento della domanda sui beni e servizi che si focalizzano sulla prevenzione. Wellness (dalla nutrizione alla crioterapia) e medi-fitness sono parte della formula. Proprio per questo è importante espandere le proprie attività aggiungendo servizi specifici che possano coprire questa nuova necessità. In questo articolo di ISPO si cita per esempio nei trend per il 2021 la creazione di corsi specifici per un pubblico anziano e le categorie a rischio, il che alla fine si allinea anche al generale invecchiamento della popolazione mondiale, di cui l’Italia è capofila.

Come per la digitalizzazione, questa crisi non ha fatto altro che spingere sull’acceleratore su wellness e prevenzione. E questo crea nuove opportunità.

Collaborazioni

Comincia a offrire integratori, proponi l’acquisto di tecnologie indossabili direttamente presso la attività o aggiungi servizi wellness. In questo ultimo caso, per poter offrire trattamenti più o meno specializzati potresti dover fare investimenti importanti. Tuttavia, puoi comunque offrirli, a costo 0… Come? Hai mai valutato di intraprendere una collaborazione con altri professionisti? In marketing si parla di co-branding, in altre sfaccettature del management di co-petition, perché ci piace complicare il tutto con pellicole ed etichette in inglese che rendono il tutto più opaco. E dato che l’opaco è ridondante usiamo, qua, usiamo il più italiano e semplice termine “collaborazione”.

Collaborare con altri professionisti della tua zona può davvero apportare valore aggiunto ai tuoi clienti: hai un box di CrossFit®️ ? Perché non fare un’offerta congiunta con un nutrizionista e uno studio di crioterapia? Offri una sala pesi e personal training? Perché non collaborare con esperti nel settore dei massaggi e agopuntura? Potresti rimanere sorpreso degli iscritti aggiuntivi che potresti guadagnare magari con abbonamenti che prevedono una frequenza meno assidua. Con offerte ad-hoc potrai sfruttare tutto il potenziale di una rete di professionisti della salute e del benessere che “completano” la tua offerta. Al contempo, così facendo eviterai il rischio di dover intraprendere in prima persona un investimento in tal senso.

Puoi richiedere una percentuale per ogni persona che “arriva” attraverso la tua offerta speciale o semplicemente beneficiare dei flussi addizionali di clienti che ricevi dai tuoi partner. Ricorda di fornire loro materiale informativo da distribuire.

Offerte combinate e senior: cosa fare a livello comunicativo

Dovrai attrezzarti anche a livello comunicativo per attrarre i nuovi clienti. Cerca di pubblicizzare i corsi per categorie senior su Facebook canali tradizionali, evitando, in questo caso, di investire su Instagram. Se invece hai un box CrossFit®️ invece sicuramente una pubblicità su quest’ultimo canale ti porterà maggiori risultati! Come faccio a dirlo? In questo articolo e questo webinar parliamo approfonditamente di strategie comunicative, dai un’occhiata per saperne di più.

Ricorda: l’attenzione a prevenzione e salute si riflette anche nella domanda di discipline per rilassarsi e riconnettersi al proprio corpo. Da qui l’ulteriore incremento nello Yoga – trattato qua – ma anche in dispositivi legati all’industria del sonno. E per quanto può suonare strano offrire un servizio specializzato sull’incrementare la qualità del sonno, i numeri ci parlano di una crescita esponenziale. Quindi non escluderei l’idea, bollandola come ridicola. Ricorda, il fitness è sempre più uno stile di vita a tutto tondo. Alimentazione, allenamento e recupero sono legati tra loro!

Ragione 3 – Margini & nuovo e-panorama competitivo 

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Chiusure e cambiamento del panorama competitivo

Secondo i dati che avevamo raccolto e analizzato qua, la frequenza dei club italiani sfiorava quasi il 50%. Una situazione migliore era attestata per i club di medie dimensioni. Questo attesta di nuovo l’impatto delle fitness boutique a livello di fidelizzazione cliente.

Ad ogni modo, si trattava di una prima visione, e oggi abbiamo più dati. A livello internazionale – vediamo una frequenza dei club che non pare superare il 30%. In pratica, una buona fetta del settore si trova in una situazione di crisi senza precedenti.

Le conseguenti chiusure che si innescheranno, accelereranno la tendenza alla polarizzazione accennata nel paragrafo precedente. Catene e franchising si potranno permettere di rilevare attività in maniera più pervasiva sul territorio, addentrandosi in città più piccoli. Di solito questo tipo di attività si concentra nei grandi centri.

Proprio per questo, oggi è meglio non aprire una palestra. Piuttosto ha senso adottare una strategia di differenziazione orientandosi verso la fitness boutique. Questo permetterà a una classe di imprenditori del fitness di piccole dimensioni di sopravvivere. Forti di un’esperienza personalizzata e di alto impatto potranno permettersi di avere abbonamenti ad un prezzo maggiore e soffrire meno la concorrenza del low cost.

Margini più alti & ibrido

Infatti una semplice ragione per valutare la riconversione ad una fitness boutique è il semplice poter innalzare i prezzi. E margini più alti sono ora, ovviamente necessari anche per coprire i costi di sanificazione che le misure anti-infezione richiedono. 

Tuttavia, la non frequenza del club non significa più necessariamente l’inattività del cliente o il taglio completo degli ingressi per l’attività e questo si riassume in una parola: digitalizzazione. Scopri di più qua

Il piccolo club ha sempre più incentivi a offrire esperienze personalizzate per poter competere con catene e giganti della flat-rate. Il digitale aggiunge uno strato di complessità che permette di diversificare le fonti di ingresso. Grazie a un concetto ibrido le fitness boutique riescono quindi a stabilizzare gli ingressi.

Ed è proprio il digitale che non solo rimodellerà le strategie di prezzo ma che potrà premiare concetti virtuali innovativi. Esso permetterà di captare una clientela che si trova magari a mille km di distanza. 

Il fitness del 2021 sarà più sfaccettato, fluido, tra attività al chiuso e all’aperto. Con attività che iniziano vis-à-vis e magari si sfumano con sessioni in digitale. E come ogni territorio inesplorato, si aprono una miriade di nuove possibilità.

Conclusione – Aprire una palestra? Meglio una fitness boutique

Innanzitutto dovresti considerare di diventare una fitness boutique, perché probabilmente nel 2021 vedremo una ripresa del settore del fitness. La ripresa sarà però trainata da un’ulteriore polarizzazione del settore.

I club di piccole dimensioni saranno di nuovo spinti ad adattarsi e differenziarsi nell’esperienza. Questo sarà fondamentale per poter mantenere margini più alti e difendersi dalle catene low cost. Esse infatti eroderanno parte degli utenti meno fidelizzati rilevando attività in crisi.

Inoltre si vedrà una nuova espansione verso corsi specializzati di gruppo. Questo sarà solo il risultato della voglia del cliente fitness di cimentarsi in attività “sociali”. Le lezioni in gruppo aumenteranno poi in vista del desiderio di prevenzione e la rinnovata attenzione per la propria salute.

Tutto questo, avverrà in un panorama che si digitalizza – finalmente – a velocità impressionante. E la digitalizzazione avverrà anche in mercati fino ad ora poco digitali come l’Italia. Basti pensare che 40% degli intervistati in questo articolo afferma che sistemi di prenotazione remota hanno semplificato la sua esperienza fitness. Cosa impensabile qualche messe fa. E qualche mese fa usare un’app per prenotarsi in una palestra era per molti fantascienza…

Se da tutto questo dovessi distillare tre consigli in tre punti? 

  • 1) Integra corsi di gruppo il loco, all’aperto o online focalizzandosi sull’esperienza e il senso di appartenenza al gruppo 
  • 2) Aggiungi attività di wellness volte a prevenzione, mantenimento della salute (anche mentale). Se non hai capitali sufficienti considera collaborazioni con professionisti della tua zone. Un esempio può essere un’offerta a prezzo ridotto per chi viene raccomandato da professionista X per aumentare i volumi che comprende o meno una commissione che pagherai all’altro e viceversa. 
  • 3) Digitalizzati e semplifica la fruizione e il pagamento delle tue attività e per avere maggiore controllo sui pagamenti in digitale

A questo punto hai una visione più approfondita del perché non consigliamo di aprire una palestra. Potrai valutare tu stesso se ti basta ampliare il portfolio di servizi o se aprire una fitness boutique/riconvertire la tua attività a boutique.

Se tu fossi intenzionato a sviluppare una buotique, scarica sotto la guida approfondita che abbiamo creato! Si tratta di più di 30 pagine che coprono ogni aspetto, dalla ricerca di mercato, all’acquisto dell’attrezzatura, passando per il marketing!

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